domenica 10 maggio 2015

Era solo un giocatore

Era solo un giocatore è il romanzo d’esordio di Gloria Danisi, un romanzo inaspettatamente acuto e attento a cogliere le sfumature psicologiche più sottili di un mestiere e di un mondo tanto sognato quanto segnato da inevitabili cliché.

Una prosa limpida e avveduta nei tecnicismi; una brillante scelta narratologica capace di avvincere il lettore, calandolo letteralmente
nella mente e nella pelle del giocatore. La storia di una parabola su cui i punti ascendenti fanno sempre il paio con quelli discendenti senza tuttavia equilibrarsi mai.



Trama


Flavio Attoma è un giovane calciatore appena arrivato in Serie A. Il suo esordio è immediatamente brillante, e mostra a tutti il suo naturale e innegabile talento. Per lui si spalancano le porte del successo, della fama, di un futuro radioso. Ma che ne è del passato? E chi è la misteriosa ragazza che lo ha lasciato poco prima di raggiungere la nuova squadra, e che lui si ostina a inseguire col pensiero e col telefono?
Il giocatore, turbato e inquieto nella nuova vita, gioca costantemente la sua partita, vincendo il campionato ma perdendo se stesso nel turbinio di mondanità, ricchezza e privilegi che il suo status gli regala.
Il mondo attorno a sé continua a girare, benché lui non riesca più a seguirne il senso, mentre i drammi che scuotono i suoi compagni (la malattia di un bambino, il doping, le intemperanze dei tifosi, le piccole e grandi rivalità) lo toccano, ormai, solo superficialmente, accidenti che non riescono a scuoterlo dalla languida leggerezza che si è impossessata di lui. La partecipazione al mondiale, con le sue conseguenze, non fa che esasperare il suo stato di parossistica esaltazione. Più si allontana da se stesso, più il suo rapporto con il calcio, creduto inviolabile, si corrode fino a spezzarsi, forse definitivamente

Booktrailer:


Recensione

Un viaggio introspettivo originale, che ha per protagonista un giovane calciatore che di colpo si ritrova in una vita completamente diversa, in un mondo totalmente nuovo e con accanto persone che sembrano non centrare nulla con lui. Un interessante sguardo sulla vita apparentemente perfetta di chi vediamo spesso sulle copertine dei giornali, che mette in risalto come, un cambiamento così radicale da un tranquillo paesino di provincia ad una squadra di serie A possa non essere così magico come sembra.
Bellissimo stile di scrittura, dialoghi veloci e non banali; personalmente avrei preferito che all'inizio del romanzo almeno una piccola parte descrivesse la vita del giocatore prima del grande salto, in modo da poter "vivere" in diretta il cambiamento nella sua vita, poterlo conoscere meglio, mentre quello che era prima di diventare famoso lo vediamo solo attraverso brevi accenni da parte del protagonista e lo possiamo intuire da alcuni dialoghi con i familiari.
Nell'insieme un buon libro, consigliato agli amanti del genere. 3 e mezzo.

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